
La 38ª edizione della Supercoppa Italiana, disputata a Riad con la formula a quattro squadre e semifinali a eliminazione diretta, si è conclusa con il trionfo del Napoli, che ha battuto 2-0 il Bologna nella finale del mini-torneo riservato alle prime e seconde classificate di campionato e Coppa Italia.
Gli azzurri avevano conquistato l’accesso all’ultimo atto superando il Milan per 2-0 in semifinale, mentre i rossoblù avevano eliminato l’Inter ai calci di rigore. La qualificazione alla finale aveva già garantito a entrambe le squadre circa 7 milioni di euro di montepremi, cifra incrementata ulteriormente con la vittoria del trofeo.
Decisivo, nella finale, David Neres, autentico protagonista del successo partenopeo. L’attaccante brasiliano, 28 anni, ha sbloccato il match al 39’ con uno splendido tiro a giro da fuori area, per poi chiudere i conti al 57’, recuperando palla con un’azione di pressing e superando il portiere avversario con un raffinato pallonetto. Neres aveva già lasciato il segno pochi giorni prima, realizzando il gol dell’1-0 nella semifinale contro il Milan.
Per il Napoli si tratta della terza Supercoppa Italiana della propria storia, dopo i successi del 1990 e del 2014, a conferma di una tradizione ormai consolidata nella competizione.
De Laurentiis: “È dall’epoca di Maradona che non vincevamo due trofei in un anno”
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, esulta dopo il trionfo nella Supercoppa italiana: “Avevate qualche dubbio su Conte? Abbiamo perso a Bologna in campionato, qui abbiamo pareggiato i conti con la differenza che questo non è il campionato, è una coppa. Mi dispiace per il mio amico Joey Saputo, li aspettiamo comunque a Napoli per la bella”.
De Laurentiis però avverte: “Stasera ci siamo divertiti, ma bisogna stare molto attenti e guardinghi, ora ci aspetta la Cremonese. È dall’epoca di Maradona che non si vincevano due trofei in un anno. Ai tifosi dico: ‘Ragazzi, sognate e Forza Napoli!”.
Il presidente prosegue come un fiume in piena: “Credevamo che la squadra fosse forte anche tre-quattro anni fa. Secondo me c’è sempre un ricambio importante, dove però i nuovi allenatori devono trovare una sintesi con i calciatori. Conte è un maestro e non ha avuto bisogno di tempo per vincere. Io nella vita credo di avere sbagliato molto poco, sia nel cinema sia per quanto riguarda gli allenatori”.
Quindi in tono sibillino il produttore cinematografico conclude: “Qualche giornalista irriverente mi rimprovera sempre per l’anno del decimo posto: poi vi racconterò che cosa è successo prima della fine dell’anno del terzo scudetto”.